venerdì 1 giugno 2012

ADVANCED NETWORKING INITIATIVE


Troppi dati, la scienza rischia il collasso. Per reggerne il peso, il governo americano ha deciso di dotarsi di un'autostrada in cui è proibito andare piano: una rete di fibre capace di far correre da una costa all'altra le informazioni digitali prodotte dalla scienza alla velocità di 100 gigabit al secondo. Da gennaio la "pista da corsa" per i dati scientifici ha iniziato i suoi test, mettendo in rete tre centri di calcolo a Oakland, nell'Illinois e nel Tennessee. Ma il progetto da 62 milioni di dollari, battezzato Advanced Networking Iniziative e partito nel 2009, ha l'ambizione di arrivare ad avvolgere tutte le infrastrutture scientifiche degli Stati Uniti. E poi - come avvenne con il web inventato al Cern di Ginevra - di estendersi anche alla vita quotidiana. (..) I ricercatori sono affamati di risorse come questa", ha commentato Brian Tierney, uno dei responsabili dell'iniziativa ESnet (Energy Sciences Network) del Dipartimento dell'energia Usa che sovrintende al progetto. E Mehmet Barman, del gruppo di gestione dei dati scientifici di Berkeley, ha raccontato la sua esperienza sull'autostrada digitale: "Per trasferire 35 terabyte di dati sul clima dall'Illinois al Tennessee abbiamo impiegato circa mezz'ora. Con una rete normale ci sarebbero servite cinque ore". 
Dire che di queste infrastrutture gli scienziati siano affamati non è un'esagerazione. Negli ultimi tre anni il costo del sequenziamento del Dna è diminuito di 10 volte e i dati prodotti dalle analisi del genoma sono cresciuti di 12 volte. Il Cern di Ginevra, solo con il suo acceleratore di particelle, produce 15 petabyte di dati all'anno, pari a una pila di Cd alta 20 chilometri. Progettato quando ancora si usavano i floppy, oggi il gigantesco acceleratore del Cern si appoggia al "Cloud", che prevede l'uso di centinaia di centri di calcolo sparsi per il mondo e collegati a Internet per elaborare o immagazzinare dati come fossero un unico cervellone.
A piegarsi sempre di più sotto alla mole dei suoi dati è anche la climatologia. Quando l'agenzia dell'Onu incaricata di studiare il riscaldamento climatico (Ipcc) vinse il Nobel 5 anni fa, la sua produzione scientifica - i dati sul clima di migliaia di stazioni di osservazione sul pianeta - ammontavano a 35 terabyte, pari a circa 35 milioni di libri su uno scaffale di 400 chilometri. Ma quando il prossimo rapporto sarà presentato, nel 2014, la mole di informazioni avrà superato i 2 petabyte, con un aumento del 580%. Attualmente il record di velocità mai raggiunto da una rete è di 186 gigabit al secondo. Il picco fu toccato l'anno scorso durante la SuperComputing Conference di Seattle, e se fosse stato mantenuto per un giorno intero avrebbe permesso di trasferire l'equivalente di 100mila dischi Blu-ray. Di queste autostrade super-veloci ci sarà in futuro sempre più bisogno. Secondo una stima pubblicata su Science all'inizio di aprile, ogni anno nel mondo i dati in formato elettronico prodotti da tutte le attività umane - dalla fisica delle alte energie a Twitter, dai telescopi ai Gps - superano ormai gli 1,2 zettabyte (milioni di petabyte).
FONTE: Elena Dusi - www.repubblica.it

IMAGE: http://www.es.net - ANI-Prototype-Network-Backbone

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