domenica 24 giugno 2012

REALTA' AUMENTATA NEGLI STADI


La Realtà Aumentata, una delle più eccitanti e ancora poco esplorate innovazioni tecnologiche degli ultimi anni, che è andata in scena alla seconda edizione dell'Ar Summit (Ar sta per Augmented Reality, ovvero Realtà Aumentata) che si tiene a Londra. La Realtà Aumentata è la visione dal vivo di un mondo reale che viene arricchito di elementi generati dal computer. Questi elementi possono essere video, suono, grafica o dati Gps. Si distingue dalla realtà virtuale perché quest'ultima è interamente generata dal computer, mentre la prima mantiene anche elementi reali. Va detto, però, i confini tra Ar (Augmented Reality) e Vr (Virtual Reality) sono sempre più sfocati.

Sports Revolution Digital, agenzia di sport e marketing, che si occupa di calcio e altri sport in Uk e in altri paesi europei, ha gia' realizzato diversi progetti: per esempio, una simpatica mascotte virtuale per la Danish Football Associationin visita in Inghilterra per un evento. In pratica, facendo lo scan della copertina del programma dell'evento con uno smartphone, appariva dal nulla Vit il Vikingo che correva sulla pagina e calciava via un pallone.
Ma gli obiettivi più ambiziosi di Sports Revolution riguardano il futuro. Tra questi c'è una figura-marker sulle sedie dello stadio che, puntata col cellulare, ti fornisce gli highlights della partita che stai vedendo.Il più costoso ed eccitante dei progetti, però, è quello che prevede un wi-fi da stadio che permetterebbe agli spettatori una serie di attività che rappresentano novità assolute.
Sono essenzialmente tre: la prima è una combinazione diabolica tra la passione britannica per le scommesse e le nuove tecnologie: si tratta dell' in-play betting, ovvero le scommesse in tempo reale fatte direttamente mentre si guarda la partita. Un'operazione possibile per quasi tutti i 90 minuti, visto che ci sono agenzie che danno quote fino all'ultimo. Il secondo progetto, tecnicamente estremo, è quello di mettere un marker sui giocatori e, potendo, puntarli da una distanza sufficientemente ravvicinata con uno smartphone, ottenere statistiche in tempo reale sulla loro prestazione. Quello potenzialmente più accattivante per il pubblico, e anche un po' folle, è sicuramente il terzo, ovvero giocare una partita sul campo di calcio con altri spettatori puntando il tuo smartphone a un marker collocato al centro del campo.Al momento l'ostacolo maggiore a tutti questi progetti è il costo proibitivi di un wi-fi da stadio: costerebbe almeno un milione di pound, oltre 1,2 milioni di euro. Per aggirarlo, la strategia è quella di mettere insieme un gruppo di aziende e dire ai club di calcio “noi vi diamo il wi-fi a un prezzo ridotto e voi ci date i diritti pubblicitari in esclusiva in tutto lo stadio”. Le prime aziende interessate potrebbero essere proprio le società di betting (scommesse) e siccome ogni club della Premier League britannica (serie A) ha un “betting partner”, l'idea sarebbe quella di fare un accordo per cui in quello stadio, durante la partita, si scommette solo con quella società di betting. Un'ottima idea di marketing, ma se si prova solo a ipotizzare una cosa del genere in Italia....vengono i brividi: ogni club di calcio in partnership con una società di scommesse... no, forse è meglio non immaginarlo nemmeno. (...)
FONTE: www.wired.it

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