di Paolo Ottolina (tratto da Mal di Tech - www.corriere.it)
Il 9 gennaio 2007 Steve Jobs presentava al Macworld il primo IPhone che avrebbe debuttato nei negozi in giugno e sarebbe arrivato in Italia solo l’anno seguente nella versione 3G. Cinque anni sono pochi nell’industria, molti nella tecnologia e un’era geologica nella telefonia. (..) E, pur essendo affascinato (come tutti) dalla bellezza del design e dagli “effetti speciali” dell’interfaccia (dallo “pinch zoom” con le due dita alla rotazione del display gestita dall’accelerometro), non ero affatto convinto che si potesse sopravvivere senza una tastiera fisica a portata di dita.
E invece 5 anni dopo è facile (molto facile) dire che aveva ragione Jobs. Non solo per i circa 150 milioni di pezzi venduti. Non solo perché Apple è passata da zero al primato nel settore smartphone. Ma soprattutto per l’impatto sull’industria dei telefoni: touchscreen, multitouch, sensori di prossimità e di movimento.Più in generale, a livello di paradigmi (..) ha segnato la prevalenza del software sull’hardware e dell’esperienza utente sulle specifiche tecniche. Siamo sempre più “smart” (web, social network e instant messaging, mappe, video e così via) e sempre meno tradizionalmente telefonici (voce e sms). Per tacer di concetti alla base dei moderni smartphone come le “app” e gli “app store” che dal mondo della telefonia sono debordati in settori contigui come quello del computing tradizionale (vedasi Mac App Store e il futuro Marketplace per Windows 8).
(..) è innegabile che Apple ha davvero “reinventato” il telefono. Ed era meritato il posto che Jobs riservò in quella presentazione accanto a due prodotti davvero rivoluzionari di Cupertino, il Macintosh e l’iPod (in compartecipazione con iTunes).
Non siete ancora convinti? Ricordatevi che nel 2007 i cellulari erano delle robe così:
Oggi invece li chiamiamo smartphone e sono diventati così:
Per chi ha voglia di rivedersela, la presentazione dell’oggetto da parte dell’Incantatore di serpenti:
Telefoni "smart": perche' sono definiti "intelligenti"?
2 commenti:
Il successo degli smartphone risiede proprio in questo termine che letteralmente si può tradurre "telefono intelligente". La novità introdotta nel mondo dei telefoni mobili con l'iphone Apple è proprio quella convergenza di infrastrutture e dispositivi che caratterizza tutta la tecnologia odierna. In particolare il mondo dei cellulari si trova in una posizione molto favorevole dato l'enorme vantaggio di avere sempre a portata di mano e in qualunque posto informazioni e servizi utili per le attività professionali e quotidiane. Tuttavia ciò che rende un telefono intelligente è la sua capacità di svolgere in automatico funzionalità che normalmente bisogna settare in modo manuale. Nel caso dell'iphone questo è reso possibile dalla grande varietà delle app. Per fare degli esempi esistono app Street view che danno la possibilità di vedere le strade come se vi trovaste lì, app che vi informano sulla presenza di autovelox nei paraggi, app che integrano la vostra localizzazione GPS per trovare reti wi-fi nei paraggi...insomma tutte quelle funzionalità che utilizzano tecnologie di per se innovative in modo "intelligente", al fine cioè di soddisfare varie esigenze delle persone. Recentemente anche la Motorola si sta dimostrando all'altezza con il nuovo modello Razr fornito di "smart actions". Lo smart, per esempio, capisce di essere in prossimità del vostro ufficio (tramite le celle Gsm) ed entra in modalità “lavoro”, facendo scattare tutta una serie di azioni in automatico: il collegamento Wi-Fi, la riduzione del volume della suoneria ecc. Il tutto con la possibilità di personalizzare a piacere le modalità di automatizzazione.
matricola: 4001663
matricola 4001663: risposta interessante e centrata, corredata di svariati esempi molto pertinenti e suggestivi.
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