martedì 10 gennaio 2012

IL WEB E' MORTO


Il nostro modo di utilizzare Internet e' cambiato, scrive Anderson su WIRED, sostenendo una tesi "ardita". Spiega i punti di vista differenti sul tema.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

In Italia, come nel resto del mondo, sono sempre di più le persone che possiedono uno smartphone o un tablet e la possibilità di connettersi agevolmente a internet ha fatto registrare un notevole incremento delle ricerche da mobile (+224%) nell'ultimo anno. La "morte" del web è strettamente collegata a questo fenomeno poichè chi utilizza piattaforme mobili per navigare in internet predilige l'uso di applicazioni senza passare dal web. Al giorno d'oggi esiste infatti un' applicazione per ogni necessità; informazione, divertimento, benessere, economia...
Si preferisce l'applicazione perchè basta un click per ottenere il risultato desiderato e perchè la visualizzazione delle informazioni risulta spesso più chiara e immediata.
L'utilizzo del web è ancora dominante nei PC e notebook anche se Apple ha messo recentemente a disposizione un App Store per gli utilizzatori di Mac.
Personalmente credo sia ancora presto per parlare di "morte" del web ma certamente il suo ruolo è destinato a ridursi notevolmente sullo scenario mondiale.

matricola 4004431

AL - Blog admin ha detto...

matricola 4004431: ottima risposta. Buona la sintesi e la rielaborazione personale. Punteggio massimo.

Anonimo ha detto...

L'autore dell'articolo, pubbicato sulla rivista Wired, pone i lettori davanti ad una riflessione in merito all'utilizzo odierno di internet ed in particolare del web. Con l'avvento degli smartphones e dei tablet, gli utenti sono sempre più spinti verso l'utilizzo di apps, ossia applicazioni che permettono di compiere svariate azioni, dai giochi alle informazioni, alla musica e così via.
Anderson fa l'esempio di un utente tipo che passa l'intera giornata su internet, ma non sul web, utilizzando appunto alcune applicazioni possibili, che secondo alcuni punti di vista sono più veloci e facili da usare (si pensi all'applicazione per facebook: invece che aprire una pagina internet e inserire nel browser il sito in questione, basta cliccare sull'applicazione per entrare direttamente sul proprio profilo di facebook).
Naturalmente esistono anche opinioni opposte a quella di Anderson, che sostengono l'immortalità del web, nonostante la continua creazione di nuove applicazioni.
Solo il tempo potrà dire se il web sarà in grado di rispondere all'avvento delle apps.
Matricola 4001216