Domanda della "domenica": perche' nell'era dei social network l'identita' e' un patrimonio? Quali sono le implicazioni della mancanza di questa consapevolezza? Sono relative solo al mondo virtuale?
4 commenti:
Anonimo
ha detto...
Al giorno d’oggi è sempre più importante prestare attenzione alle informazioni che si forniscono sul web, in quanto molto spesso possono essere in vari modi intercettate da terzi. Pertanto, nell’era dei social network, “l’identità è un patrimonio” in quanto trattasi di una serie di informazioni che sarebbe meglio non pubblicare su internet. Chiunque oggi, semplicemente digitando pochi dati su un motore di ricerca, potrebbe conoscere l’identità di moltissime persone: si pensi, ad esempio, oltre ai social network, anche ai molti forum e siti che contengono foto ed informazioni degli utenti ad essi iscritti. Quando si effettua l’iscrizione ad un sito, infatti, bisognerebbe leggere attentamente le informative sulla privacy ed il trattamento dei dati, ed in ogni caso prestare attenzione a quello che verrà reso pubblico. Le conseguenze della mancanza di questa consapevolezza possono essere la violazione della privacy ed il furto d’identità, considerato un crimine. Ciò potrebbe accadere anche al di fuori del mondo virtuale: basti pensare a tutte quelle occasioni in cui le proprie informazioni potrebbero essere rese pubbliche oppure rubate (un esempio limite potrebbe essere la clonazione della carta di credito o del bancomat). matricola 4001216
matricola 4001216: ottime osservazioni. Risposta centrata. In generale, senza demonizzare la Rete, e' opportuno acquisire consapevolezza e senso di responsabilita' rispetto alla diffusione sia dei dati personali (informazioni, foto, ecc) che dei dati sensibili (numeri di carta di credito, password, account, ecc). Inoltre, occorre tenere presente che le informazioni che rendiamo consapevolmente "pubbliche" delineano la nostra identita', a prescindere dal fatto che appartengano alla nostra sfera privata o professionale, al mondo reale o virtuale. Occorre prestare attenzione: l'identita' e' un patrimonio e dobbiamo salvaguardarla.
L'importanza della propria immagine è un elemento indipendente dalla rete. Tutti i personaggi pubblici nella storia sono testimonianza di questo. Ciò che fa la rete è rendere tutti personaggi, potenzialmente, pubblici. Questo è un dato neutro in quanto sta a noi servircene a nostro vantaggio o esserne vittime. Nel secondo caso una serie di informazioni, reali o meno, potranno essere reperibili da chiunque che ne potrà fare un uso qualunque: diffamatorio nei casi più elementari sino alla truffa.
Ciò che conta non è tanto cosa si rende pubblico (i contratti online sono decisamente inaffidabili: chiunque può aprire un sito web) ma essere consapevoli di averlo fatto.
Trovo divertente e esplicativo facebook proprio perchè da un lato vi sono persone che vengono scoperte nelle peggiori azioni grazie ad esso mentre altre proprio grazie ad un accurato utilizzo delle impostazioni privacy danno certezza a invenzioni a cui nessuno avrebbe creduto senza di esso.
Il fumetto relativo all'hacking penso possa essere interpretato o come ribellione "distruttiva": cracking (black hat) o come "visione dell'oggetto in tutte le sue potenzialità" hacker (white hat) e quindi di comprensione sul come utilizzare la rete a proprio vantaggio.
4 commenti:
Al giorno d’oggi è sempre più importante prestare attenzione alle informazioni che si forniscono sul web, in quanto molto spesso possono essere in vari modi intercettate da terzi. Pertanto, nell’era dei social network, “l’identità è un patrimonio” in quanto trattasi di una serie di informazioni che sarebbe meglio non pubblicare su internet. Chiunque oggi, semplicemente digitando pochi dati su un motore di ricerca, potrebbe conoscere l’identità di moltissime persone: si pensi, ad esempio, oltre ai social network, anche ai molti forum e siti che contengono foto ed informazioni degli utenti ad essi iscritti. Quando si effettua l’iscrizione ad un sito, infatti, bisognerebbe leggere attentamente le informative sulla privacy ed il trattamento dei dati, ed in ogni caso prestare attenzione a quello che verrà reso pubblico. Le conseguenze della mancanza di questa consapevolezza possono essere la violazione della privacy ed il furto d’identità, considerato un crimine. Ciò potrebbe accadere anche al di fuori del mondo virtuale: basti pensare a tutte quelle occasioni in cui le proprie informazioni potrebbero essere rese pubbliche oppure rubate (un esempio limite potrebbe essere la clonazione della carta di credito o del bancomat).
matricola 4001216
matricola 4001216: ottime osservazioni. Risposta centrata. In generale, senza demonizzare la Rete, e' opportuno acquisire consapevolezza e senso di responsabilita' rispetto alla diffusione sia dei dati personali (informazioni, foto, ecc) che dei dati sensibili (numeri di carta di credito, password, account, ecc).
Inoltre, occorre tenere presente che le informazioni che rendiamo consapevolmente "pubbliche" delineano la nostra identita', a prescindere dal fatto che appartengano alla nostra sfera privata o professionale, al mondo reale o virtuale. Occorre prestare attenzione: l'identita' e' un patrimonio e dobbiamo salvaguardarla.
L'importanza della propria immagine è un elemento indipendente dalla rete. Tutti i personaggi pubblici nella storia sono testimonianza di questo. Ciò che fa la rete è rendere tutti personaggi, potenzialmente, pubblici. Questo è un dato neutro in quanto sta a noi servircene a nostro vantaggio o esserne vittime. Nel secondo caso una serie di informazioni, reali o meno, potranno essere reperibili da chiunque che ne potrà fare un uso qualunque: diffamatorio nei casi più elementari sino alla truffa.
Ciò che conta non è tanto cosa si rende pubblico (i contratti online sono decisamente inaffidabili: chiunque può aprire un sito web) ma essere consapevoli di averlo fatto.
Trovo divertente e esplicativo facebook proprio perchè da un lato vi sono persone che vengono scoperte nelle peggiori azioni grazie ad esso mentre altre proprio grazie ad un accurato utilizzo delle impostazioni privacy danno certezza a invenzioni a cui nessuno avrebbe creduto senza di esso.
Il fumetto relativo all'hacking penso possa essere interpretato o come ribellione "distruttiva": cracking (black hat) o come "visione dell'oggetto in tutte le sue potenzialità" hacker (white hat) e quindi di comprensione sul come utilizzare la rete a proprio vantaggio.
4000742
Matricola 4000742: interessante contributo. Riflessione centrata e pertinente.
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