Wallace non è certo il primo a trasformare cartine geografiche in opere d'arte: il termine «Position Art» circola ormai da qualche anno.
A Londra, per esempio, c'è un artista - Paul Middlewick - che disegna animali sulle mappe della metropolitana. Qualche anno prima Antti Laitinen ha tracciato il suo autoritratto camminando con un telefono in pugno, dotato di satellitare. E il blogger Stavros ha lanciato nel 2008 il sito «The world is my canvas» («Il mondo è la mia tela»), dove ha tenuto traccia di quella da lui stesso definita «la più grande opera d'arte mai realizzata», passeggiando per le vie di Roma. Ma la fama di Michael Wallace, arrivata lo scorso novembre - quando il «portfolio» del 39enne è stato citato da «CoolSiteOfTheDay» - è letteralmente esplosa. Mettendo in ombra la sua attività di insegnante e consentendogli di vivere vendendo le riproduzioni dei suoi itinerari e con il contributo degli sponsor. Le foto delle sue creazioni stanno facendo il giro del mondo. Per ogni disegno, una scheda descrive caratteristiche, problemi incontrati nel «tracciato», miglia coperte. Wallace impartisce consigli su come replicare le sue spedizioni, con tanto di check-list con la dotazione necessaria. E per i progetti principali si può seguire la pianificazione del percorso. Come per il «Continental Drift», che lo vedrà impegnato a riprodurre l'intero planisfero.
FONTE: www.corriere.it
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