IL PECCATO - Il peccato di rifiutare l'offerta targata Microsoft poi, è stata la grande colpa del management, una colpa di cui si continua a parlare tutt'oggi e che ha influenzato le dimissioni lo stesso Yang (che ha lasciato l'azienda all'inizio dell'anno) e del presidente Roy Bostock. Di recente si è parlato di rivolta degli azionisti che hanno fatto piazza pulita di tutti i membri colpevoli di aver rifiutato quell'offerta. A fine 2011 se n'è andata anche Carol Bartz, l'amministratore delegato licenziata con una telefonata e criticata per non essere riuscita, in due anni e mezzo, a risollevare le sorti del motore di ricerca.
MANAGEMENT - Oggi al comando di Yahoo! c'è Scott Thompson, in carica dal 4 gennaio. Gli investitori aspettano di vedere che cosa è capace di fare e qualcosina l'ha già dimostrata. Oltre all'uscita di scena di metà dei consiglieri responsabili di una serie di errori, ha incontrato gruppi di private equity e ha fatto trapelare la necessità di ristrutturazione: «La nostra leadership sta avviando un processo che porterà a novità strategiche significative - aveva avvertito Yahoo! in un comunicato qualche tempo fa - ma non sono ancora state prese decisioni definitive». Ora l'annuncio del taglio di duemila posti di lavoro, nel tentativo di tagliare i costi e cambiare strategia, dopo anni di crescita zero. Basterà? Secondo il Wall Street Journal, ulteriori tagli saranno effettuati in futuro.
FONTE: www.corriere.it
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