lunedì 16 aprile 2012

DIGITAL MUSIC

Oltre 5 miliardi di dollari di fatturato, con oltre il 32% del mercato a livello globale e 20 milioni di brani a disposizione su oltre 500 piattaforme: il settore della musica digitale sembra il più vivace nel processo di innovazione in atto nei contenuti digitali. Questo il quadro secondo un'analisi della Fimi, la Federazione dell'Industria Musicale Italiana, che ha elaborato i dati sulla base delle ricerche del Politecnico di Milano, dell'osservatorio di Between, Nielsen e ComScore. Uno studio che evidenzia come il futuro dei consumi musicali digitali nel nostro Paese sia sempre più in mobilità e "con ottime prospettive di sviluppo". 
Italia, lo smartphone suona. Corea e Stati Uniti superano il 50% del totale del mercato. Per quel che riguarda l'Italia l'evoluzione della musica digitale, che secondo l'ultima rilevazione di febbraio tra download e streaming rappresenta più del 21% del giro d'affari discografico con un fatturato di 27,5 milioni di euro,  "passerà infatti sempre di più per tablet e smartphone, con una decisa spinta sulla mobilità rispetto all'attuale scenario legato al download da pc. Con ottime prospettive di sviluppo".
La ricerca evidenzia che gli utenti mobili italiani che nel 2011 hanno utilizzato applicazioni mobili per navigare su Internet, scaricare app e contenuti, sono stati il 43%, segnale di forte cambiamento - fa notare Fimi - negli stili di consumo (alla fine del 2011 gli smartphone in Italia erano oltre 21 milioni). E ancora, la crescita della banda larga mobile "è legata soprattutto a smartphone e tablet. Oggi ci sono in Italia 95 milioni di sim con oltre 48 milioni di utenti: è la conferma che il futuro mobile dei contenuti è sempre più vicino". Più i consumatori si spostano su tablet e smartphone, nota la Fimi, più cresce la spesa legata alla musica rispetto al consumo 'free' che ha contraddistinto il mondo della banda larga fissa. Secondo Nielsen, gli utilizzatori italiani di tablet risultano essere al secondo posto, dopo quelli americani, nell'acquisto di musica (20%). L'analisi spiega che sul futuro giocano anche un ruolo fondamentale i pagamenti in mobilità (nel 2011 gli italiani, tra mobile commerce e mobile remote payment, hanno speso 500 milioni di euro) e la grande predisposizione dell'utente italiano verso i social network, dove l'80% degli utilizzatori di Internet è attivo: la più alta media al mondo.
Infine, a conforto del quadro generale, Fimi riporta una recente ricerca di Ofcom (l'autorità britannica per le comunicazioni), nell'ascolto di musica tramite device mobili. Risulta che gli italiani sono al 54%, al di sopra dei cittadini del Regno Unito (45%) e di Stati Uniti (40%). Solo per fare un esempio, il servizio di streaming musicale Deezer, lanciato in Italia a dicembre 2012, segnala che il 60% di nuovi abbonati arriva da uno smartphone. "Considerando anche la crescita dello streaming musicale che si prevede supererà il download nel 2014, conclude Fimi, e la velocità di 20 Mbps su banda mobile a disposizione degli utenti italiani nei prossimi anni, le prospettive del mercato digitale italiano sono sicuramente interessanti".

FONTE: www.repubblica.it

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