giovedì 5 aprile 2012

INTERNET OF THINGS (IOT)


Come noto, l’Internet of Things (IOT) è un paradigma di sviluppo tecnologico in base al quale potenzialmente ogni oggetto della nostra vita quotidiana assume una sua identità digitale, attraverso la rete Internet.
Alla base dell’IOT vi sono quindi gli oggetti “intelligenti” (smart object). Non ha senso parlare di IOT, se gli oggetti non hanno al loro interno un certo livello di intelligenza. Ma come si struttura questa intelligenza?
Secondo la School of Management del Politecnico di Milano, che ha sviluppato l'Osservatorio Internet of Things, l’intelligenza degli oggetti si declina lungo tre direzioni: funzionalità di self-awareness, funzionalità di interazione con l’ambiente circostante e funzionalità di elaborazione dati. Vediamole nel dettaglio.
Funzionalità di self-awareness 
Questa particolare funzionalità può essere a sua volta vista lungo tre direzioni:
Identificazione. L’oggetto deve essere in possesso di un identificativo digitale univoco, cioè di una funzionalità di base riconosciuta in tutte le applicazioni IOT
Localizzazione. Misura la capacità di conoscere la propria posizione, o in tempo reale (funzione di real time location) oppure elaborando informazioni di tracciabilità nel processo produttivo o logistico
Diagnosi stato. Misura la capacità di monitorare parametri interni all’oggetto (per comprenderne il corretto funzionamento e le necessità di assistenza)


Funzionalità di interazione con l’ambiente circostante
La capacità di interagire con l’ambiente si declina lungo 2 direzioni:
Acquisizione dati (Sensing e Metering). Le misure di Sensing indicano le variabili di stato che descrivono il sistema fisico circostante come ad esempio temperature, pressione, accelerazione, rumore. Quelle di Metering misurano le variabili di flusso (consumo di energia elettrica, calore, gas acqua)
Attuazione. Misura la capacità di eseguire comandi impartiti da remoto o derivati dall’elaborazione dei dati in loco.


Funzionalità di elaborazione dati 
Rappresenta la capacità di trattare le informazioni, vista su due livelli:
Elaborazione base, cioè il trattamento del dato primitivo raccolto, ad esempio tramite filtraggio, aggregazione algebrica, conversione, crittografia.
Elaborazione avanzata, cioè l’analisi di informazioni dal dato primitivo, ad esempio tramite analisi statistiche, inferenze, previsioni.

Queste 3 funzionalità rappresentano la base per stimare il livello di intelligenza di un oggetto che possa definirsi “smart object”. A ciò si deve aggiungere una quarta funzionalità, ma che in realtà è una vera e propria “conditio sine qua non”: la capacità di connessione, tramite cavo o wireless.

FONTE: www.ict4executive.it

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