lunedì 13 febbraio 2012

MOBILE PAYMENT


L’Italia del Mobile Payment: vigilia di pagamenti senza contatto e con cellulari NFC. 

La terza ricerca dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment della School of Management del Politecnico di Milano presentata il 9 febbraio 2012 ha realizzato una sintesi dei dati riassunta nel grafico (a lato). Il pagamento via dispositivo mobile può essere parte di un processo commerciale che si sviluppa interamente sul canale Mobile (Mobile Commerce) oppure parte di un processo commerciale multicanale: in questo ultimo caso si distingue tra Mobile Remote Payment – quando il cellulare consente di effettuare pagamenti utilizzando la rete cellulare – e Mobile Proximity Payment, quando si abilitano con il cellulare pagamenti di prossimità utilizzando tecnologie di trasmissione a corto raggio (ad esempio utilizzando un cellulare NFC Near Field Communication su POS contactless). Invece, il Mobile Money Transfer, ovvero il trasferimento di denaro fra persone attraverso il cellulare, include sia i Mobile Remittance – trasferimento di denaro da un immigrato verso la propria famiglia che si trova nel Paese o nella città di origine – sia i trasferimenti P2p – semplici trasferimenti di denaro “person to person” per ricaricare Carte Prepagate o trasferire Credito telefonico.

Il Mobile Commerce e il Mobile Remote Payment (MRP) mostrano una tecnologia matura e largamente disponibile, sebbene in continua evoluzione. I pagamenti attivati da cellulare nel 2011 valgono 700 milioni di euro e sono 23 milioni gli italiani che ne hanno effettuato almeno uno. In forte crescita il Mobile Commerce di prodotti e servizi (oltre 80 milioni di euro). In crescita del 35% il Mobile Remote Payment. 14 miliardi di euro la previsione di transato via Mobile Payment nel 2015.
E la conseguenza è che anche se “diffuso a macchia di leopardo, il pagamento via cellulare nel nostro paese può invece costituire un’importante fonte di valore per diverse categorie di stakeholder: banche, Telco, esercenti, utenti e Pubblica amministrazione”. Ha enormi potenzialità, ma è ancora tutto da implementare il Mobile Proximity Payment. D’altra parte l’Italia corre veloce nella penetrazione di dispositivi cellulari (48 milioni di utenti, tra primi posti al mondo) ma procede lenta nella diffusione di pagamenti elettronici (ultimo posto con 25 milioni di utenti di carte di pagamento).
“Una stranezza tutta nostrana – ha commentato Alessandro Perego, responsabile scientifico dell’Osservatorio NFC & Mobile Payment – che può essere vista come una grande opportunità: il fenomeno mobile che avanza velocemente potrebbe fare da traino nell’evoluzione dei pagamenti elettronici ”.

In Italia il MRP nel 2011 ha registrato una crescita del 35%, tuttavia il transato è ancora contenuto. Il Mobile Proximity Payment (MPP) invece, sebbene presenti un potenziale di pervasività più elevato (coinvolgendo tutte le relazioni commerciali nei punti di vendita fisici), mostra una tecnologia sì matura e nativamente inclusa nei nuovi dispositivi immessi sul mercato, tuttavia non ancora adeguatamente diffusa in termini di POS Contactless né di cellulari dotati di NFC. Inoltre, la possibilità di rendere il servizio fruibile su qualsiasi cellulare, con qualsiasi strumento di pagamento e qualsiasi operatore telefonico può essere garantita soltanto dall’attuazione di modelli collaborativi tra gli operatori dell’offerta. In Italia si registrano per ora alcune sperimentazioni: il progetto dell’azienda dei trasporti ATM di Milano in collaborazione con Telecom Italia – che consente di pagare l’abbonamento ai trasporti pubblici con Paypal su sito ottimizzato per Mobile e di accedere ai mezzi avvicinando il telefono ai tornelli – e la sperimentazione “Move and Pay” avviata da Intesa Sanpaolo basata su cellulari NFC.
Anche la tecnologia si è consolidata e si prevede che nel 2015 potrebbero esserci tra i 20 e i 25 ml di smartphone NFC in Italia.

Fonte: http://www.techweekeurope.it 

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