Che Google sappia tutto è ormai un dato di fatto. Quello che, forse, non tutti sanno, è che si può capire, più o meno, quello che Google pensa di ciascuno dei suoi utenti.
Lo spiega su Medium Cloud Fender, esperto di tecnologia. Il motore di ricerca più grande del mondo permette a ciascuno degli utenti (cioè chi ha un account Gmail) di monitorare i dati che lo riguardano e, in un certo limite, anche rimuoverli. Non è trasparenza, ma è qualcosa.
Uno di questi, ad esempio, è http://www.google.com/setting/ads. Google ha un profilo per ciascuno e raccoglie dati per renderli più adeguati ai suoi ads. Ognuno però può vedere quali sono le informazioni in suo possesso e dire la sua sulle pubblicità che gli vengono somministrate.
Per chi usa Android, c’è anche un servizio che traccia tutte i luoghi in cui si è stati. Si può vedere, cioè, la intera location history che il cellulare ha mandato a Google. E, di conseguenza, i posti in cui si è stati: https://maps.google.com/locationhistory
E se qualcuno crede di avere schivato i rimproveri della moglie o della fidanzata cancellando la cronologia delle ricerche online, sbaglia di grosso. Google sa e salva tutto, ogni ricerca rimane segnata su un database. E si può vedere qui: https://www.google.com/history
Per capire quali applicazioni sul computer hanno accesso a tutti i tuoi dati, e anche capirne il grado di penetrazione, basta andare su questo tool, https://security.google.com/settings/security/permissions, e se si vuole esportare tutti i dati, basta cliccare qui.
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Perché il tema della protezione della privacy è così dibattuto in relazione a Google? Formula una tua opinione sui vantaggi e i rischi dell'utilizzo dei servizi Google.
PHOTO CREDITS Philippe Huguen / Afp / Getty Images
1 commento:
Google, innanzitutto, nasce come motore di ricerca nel 1997. Quello che era allora è ben diverso da quello che è tutt'ora.
Oggi Google è la più grande banca dati disponibile a livello digitale. Questo perché, essendone a conoscenza o meno, il motore di ricerca fondato da Larry Page e Sergey Brin raccoglie tutti i dati possibili che gli utenti del motore di ricerca più utilizzato forniscono. Su questa base si possono aprire diversi tipi dibattiti. Uno in particolare, però, è al centro dell'attenzione: la protezione della privacy. Noi come possiamo essere veramente sicuri che i nostri dati forniti siano veramente al sicuro? Ad un utente di Google può anche venire in mente che i suoi dati possano essere ceduti a terzi ignoti senza che lui (o lei) lo sappia.
Prendiamo un esempio alla portata di tutti in fatto di termini di sicurezza e protezione della privacy: secondo un nuovo aggiornamento, la piattaforma di messaggistica istantanea più diffusa, WhatsApp, ha introdotto la crittografia "end-to-end" che dovrebbe rendere i messaggi inviati "invisibili" a terzi.
Ora, tornando alla piattaforma Google, è difficile fidarsi di qualcosa che non è tangibile, a cui tu dai tutte le tue informazioni private e non. La sicurezza -che si tratti di sicurezza online oppure no- in qualsiasi caso non è mai troppa. Per quanto riguarda dunque una mia idea di protezione della privacy, sono sempre in una posizione di non totale sicurezza; per questo ritengo che non bisogni cedere tutte le proprie informazioni alla piattaforma Google, sebbene molte informazioni rendano la vita più semplice tramite l'utilizzo di applicazioni create appositamente da Google: basti pensare a Google Maps.
I rischi, a mio avviso, ci sono e ci saranno sempre. Come c'è la probabilità che ti entrino in casa e ti rubino i soldi dalla cassaforte, così c'è la possibilità che i tuoi dati forniti alla società Google.inc possano finire in mani di terzi
nota: nemmeno WhatsApp, a cui ho fatto riferimento in quanto alla sicurezza End-to-end andrebbe presa troppo alla leggera.
Matricola 4601113
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