Tutte le ricerche, i dati, le immagini, sono raccolti nei portentosi database del motore di ricerca. Ogni utente può accedere ai suoi, e capire quanto valgono
Che Google sappia tutto è ormai un dato di fatto. Quello che, forse, non tutti sanno, è che si può capire, più o meno, quello che Google pensa di ciascuno dei suoi utenti.
Lo spiega su Medium Cloud Fender, esperto di tecnologia. Il motore di ricerca più grande del mondo permette a ciascuno degli utenti (cioè chi ha un account Gmail) di monitorare i dati che lo riguardano e, in un certo limite, anche rimuoverli. Non è trasparenza, ma è qualcosa.
domenica 10 gennaio 2016
martedì 5 gennaio 2016
INTERNET NON DORME MAI
Si chiama caccia ai “single point of failure”, o Spof, e riguarda la fornitura elettrica, il raffreddamento e un mare di altre cose fondamentali per un data center. La parola chiave? Ridondanza.
La domanda vera, però, non è: «Perché noi ci svegliamo per andare su internet», bensì, «Come fa internet a non dormire mai»?
(..)Certo, ai tempi una stanza intera serviva per un unico elaboratore e per trasportare un modulo 5 Mb di memoria serviva un aeroplano, ma i problemi alla base di un “data center” sono sempre stati gli stessi: come fare in modo che questo cucciolo funzioni sempre.
Etichette:
big data,
database,
DOMANDE2015,
internet,
ridondanza,
robusta
Iscriviti a:
Post (Atom)