domenica 29 ottobre 2017

giovedì 21 settembre 2017

mercoledì 30 novembre 2016

giovedì 24 novembre 2016

mercoledì 23 novembre 2016

SCEGLI IL NOSTRO HASHTAG



25 novembre 2016
AMAZON con gli studenti di INFORMATICA GENERALE
Terminata la votazione del nostro HASHTAG

LEZIONE 23 NOVEMBRE




ESERCITAZIONE AULA ECONOMIA/LETTERE E FILOSOFIA
CORSO DI INFORMATICA GENERALE

Terminata l'ESERCITAZIONE IN AULA

venerdì 18 novembre 2016

TEST ONLINE 18 NOVEMBRE


PER TUTTI GLI STUDENTI FREQUENTANTI

Esercitazione conclusa. I risultati verranno discussi in aula mercoledì p.v.

domenica 18 settembre 2016

domenica 10 gennaio 2016

SCOPRI COSA GOOGLE PENSA DI TE

Tutte le ricerche, i dati, le immagini, sono raccolti nei portentosi database del motore di ricerca. Ogni utente può accedere ai suoi, e capire quanto valgono

Che Google sappia tutto è ormai un dato di fatto. Quello che, forse, non tutti sanno, è che si può capire, più o meno, quello che Google pensa di ciascuno dei suoi utenti.
Lo spiega su Medium Cloud Fender, esperto di tecnologia. Il motore di ricerca più grande del mondo permette a ciascuno degli utenti (cioè chi ha un account Gmail) di monitorare i dati che lo riguardano e, in un certo limite, anche rimuoverli. Non è trasparenza, ma è qualcosa.

martedì 5 gennaio 2016

INTERNET NON DORME MAI

Si chiama caccia ai “single point of failure”, o Spof, e riguarda la fornitura elettrica, il raffreddamento e un mare di altre cose fondamentali per un data center. La parola chiave? Ridondanza.
Noi usiamo la nostra piccola porzione di Internet, che bene o male è sempre lì, anche se ci svegliamo nel cuore della notte (..).
La domanda vera, però, non è: «Perché noi ci svegliamo per andare su internet», bensì, «Come fa internet a non dormire mai»?
(..)Certo, ai tempi una stanza intera serviva per un unico elaboratore e per trasportare un modulo 5 Mb di memoria serviva un aeroplano, ma i problemi alla base di un “data center” sono sempre stati gli stessi: come fare in modo che questo cucciolo funzioni sempre.

mercoledì 9 dicembre 2015

SHARING ECONOMY


PER GLI STUDENTI DEL CORSO DI ECONOMIA E GESTIONE AZIENDALE
Esercitazione in aula
Dopo aver letto l'articolo QUIcompila il QUESTIONARIO
Commenti al testo e alle risposte che gli studenti daranno al questionario, verranno elaborati durante l'attività di aula.
Qui è possibile leggere i risultati del questionario poi commentati in aula.

giovedì 12 novembre 2015

CV E PROFILO FACEBOOK


Se ancora avete bisogno di capire perché dovreste (anzi, dobbiate) diventare, almeno un po’, social media manager di voi stessi – specialmente se state cercando un lavoro o volete tenervi stretto il vostro – dovreste leggere l’ultima ricerca di Adecco insieme all’Università Cattolica di Milano battezzata Work trends study. La sostanza? Il 35% dei recruiter intervistati per il mercato italiano, circa 143, ha ammesso “di aver escluso potenziali candidati dalla selezione in seguito alla pubblicazione di contenuti o foto improprie sui profili social”.


Su tutti, ovviamente, Facebook. E se quei reclutatori hanno avuto accesso così semplicemente alle vostre bacheche significa, per inciso, che non curate a dovere la privacy del vostro account o non badate troppo a chi date l’amicizia.
Definisci il concetto di web reputation e fai degli esempi.

sabato 7 novembre 2015

STORYTELLING DI UNA LEZIONE



"Linkedin e Twitter per 550 Studenti in Cattolica Milano #SMMdayIT - Storytelling di una lezione" 

on @LinkedIn 

https://www.linkedin.com/pulse/linkedin-e-twitter-per-550-studenti-cattolica-


50 tra Digital Manager e Social Media Manager del futuro erano a quell'incontro. Tutto si evolve.

venerdì 6 novembre 2015

LE BANCHE PUNTANO SUI SOCIAL, L'ESPERTO:

 “Saranno i nuovi sportelli degli istituti”




I social stanno rivoluzionando profondamente le regole della comunicazione e anche il mondo delle banche ne sta prendendo atto. Una conferma arriva da Dimensione Social & Web 2015, l’evento organizzato a Milano il 10 novembre dall’ABI (Associazione bancaria italiana) dove verranno discussi gli effetti che le logiche web 2.0 stanno avendo sul mondo finanziario. Tra gli speaker del convegno figura Andrea Albanese, uno dei massimi esperti italiani di social media e digital marketing e ideatore del Social Media Marketing Day Italia #SMMdayIT. 

Andrea, il mondo bancario è avanti o indietro nell’uso dei social media?
“E’ decisamente indietro anche se sta incominciando ad attrezzarsi”


di Michele Pontrelli - http://tecnologia.tiscali.it

martedì 27 ottobre 2015

Otto regole da seguire su Linkedin




Otto raccomandazioni per utilizzare al meglio il social network professionale più diffuso al mondo.

Non inserire la propria foto. È la parola stessa a dirlo: social network. Quando l’obiettivo è farsi conoscere, metterci la faccia è sempre una buona idea. Anche se allegare o meno una propria foto è una pratica più o meno diffusa a seconda dei diversi paesi europei, su LinkedIn è una prassi comune in tutto il mondo.
Inserire una foto non professionale. Si sta comunque parlando di lavoro, ma in un contesto non formale. Anche se LinkedIn appare simile a Facebook e molti utenti generano fiumi di notifiche collegando account di social network diversi, presentare un’immagine di sé consona al contesto è fondamentale.

mercoledì 14 ottobre 2015

ANNO ACCADEMICO 2015-2016


SI RICOMINCIA! 
Benvenuti nel Blog del corso di Informatica Generale

lunedì 30 marzo 2015

Le generazioni X, Y, Z e C. Dall’età anagrafica al behaviour.


Parliamo di generazioni per schematizzare i sogni le aspirazioni, i modi di pensare e di agire di categorie di persone accomunate dal fatto di essere nate in un determinato periodo. L’età, infatti, insieme al sesso ed alle condizioni economiche, è uno dei fattori che consentono immediatamente e semplicemente di fornire indizi utili per classificazioni di carattere generale.

Il fatto di essere nati in un certo momento storico, infatti, influenza in maniera determinante il proprio modo di pensare, di agire, di comunicare ed incide in maniera rilevante sulle abitudini, sui ricordi e sui gusti della persona vita natural durante. Ogni generazione ha i suoi film cult, i suoi libri, i suoi giochi, i suoi campioni, le sue musiche, i suoi miti e le sue aspirazioni.

Naturalmente si tratta di generalizzazioni, che vanno prese con le molle ma che ci aiutano a costruire dei modelli utili per le nostre finalità (siano esse scientifiche, sociali, o markettare). Così anche nella definizione della buyer persona, il cliente tipo per la nostra attività, l’età è uno degli elementi fondamentali di cui tenere conto.

giovedì 18 dicembre 2014

AMAZON FRESH

Non si compra uno smartphone o una tv nuova tutti i giorni, ma carta igienica e cibo per cani sì, anzi sono prodotti di cui si fa tradizionalmente scorta. Amazon USA è in costante caccia di clienti specie della fascia di età media (33-50 anni) e che normalmente non comprano questo tipo di prodotti online: sta quindi operando promozioni particolarmente aggressive sui tradizionali prodotti di consumo, da quelli per la casa all’igiene personale.
E Walmart, che con le promozioni in passato ha fatto la sua fortuna, lo insegue, in un gioco al massacro assai rischioso, secondo gli analisti. Insieme agli incrementi di fatturato a due cifre (+20 per tutti i primi tre quadrimestri del 2014) infatti la Dot Com di Seattle registra perdite consistenti ogni anno, come ben sanno i suoi azionisti che hanno anche visto il prezzo delle azioni calare. La strategia di Amazon di “non concentrarsi sui margini ma massimizzare il flusso di cassa”, come ha detto il chief financial officer Tom Szkutak alla presentazione dei risultati del Q3, ovviamente non è per tutti.

Ma il vulcanico (e non poco visionario) Jeff Bezos, Ceo Amazon, non si ferma qui, e ha già pensato alla fascia di clienti più anziani (i consumatori di mezza età di oggi) che nel futuro crescerà con l’invecchiamento generale della popolazione. Molti di loro non saranno in grado di spostarsi agilmente e di guidare fino allo shopping mall più vicino e per loro è già nato Amazon Fresh, la spesa, fresco incluso, consegnata a casa in giornata, che si aggiunge ad Amazon Pantry, beni di largo consumo “da dispensa” a basso prezzo, sempre con consegna a domicilio.

mercoledì 17 dicembre 2014

CORTILIA


Marco Porcaro – 43 anni di Desenzano del Garda – aveva un hobby anche abbastanza diffuso in Italia: andare nelle cascine fuori porta per acquistare direttamente dai produttori ortaggi frutta e salami. E un giorno ha pensato: come posso mettere insieme i produttori diretti (in Italia sono 270 mila), gli utenti come me e rendere tutto efficiente tramite Internet? Con Antonio Perini prima, nel 2010, ha creato un algoritmo per migliorare la logistica soprattutto di chi ha piccole-medie flotte di camioncini che si chiama Viamente (venduto nel frattempo a un gruppo Usa). Parallelamente, sempre grazie all’algoritmo di cui sopra, ha fondato Cortilia, piattaforma che permette ai produttori fuori Milano di vendere direttamente ai clienti. La start up ha superato la fase di rodaggio e adesso pensa in grande, tanto che ieri ha chiuso un round di finanziamento da 1,5 milioni con P101, il venture capital di Andrea Di Camillo, uno dei fondatori di Vitaminic e Banzai. «Stiamo lavorando alla raccolta e puntiamo ai 5 milioni – racconta lo stesso Porcaro – anche perché oltre ad allargarci nelle altre regioni abbiamo riscontrato interesse anche da altri Paesi come la Svizzera». Negli Usa, oltre ad Amazon Fresh, che però è più un concorrente della grande distribuzione di Seattle, c’è Good Eggs.
(Fonte: corriere.it)

Definisci il concetto di modello di business e spiega quali sono le caratteristiche che rendono vincente un sito di commercio elettronico. Quali sono i settori merceologici prevalenti nel mercato online? Quali sono le motivazioni?

lunedì 8 dicembre 2014

no CAPTCHA reCAPTCHA




Google si prepara a cambiare il suo codice CAPTCHA per aumentare l’affidabilità del sistema di sicurezza e semplificare l’uso da smartphone. Se finora si richiedeva all’utente di identificare e riscrivere un breve testo graficamente distorto per avere accesso ad alcuni siti, in modo da assicurare che l’interazione con la pagina web fosse dovuta a un essere umano e non a un robot, il nuovo metodo chiamato «no CAPTCHA reCAPTCHA» prevede solo la spunta della casella «I’m not a robot». Nel video dimostrativo Google spiega come funziona.
DOMANDA: Definisci il concetto di sicurezza informatica. Spiega quali sono le tre categorie introdotte a lezione per i principali sistemi di autenticazione e fai un esempio per ciascuna.
Perché abbiamo parlato di sistemi Captcha in relazione al tema dell'autenticazione? Perché Google semplifica il sistema Captcha? (informazione estratta da questo breve articolo).

domenica 7 dicembre 2014

DATA SCIENTIST

Quella del data scientist è stata definita dall'economista Hal Ronald Varian «la professione più sexy del futuro», laddove l'aggettivo assume l'accezione di «interessante».
Cosa fa un data scientist?
Come suggerisce il nome, analizza dati per fornire al management le informazioni utili ad assumere decisioni e disegnare strategie. Per lunghi anni si è parlato dell'importanza dei dati, ora nasce l'esigenza di saperne fare buon uso. Benché si possa credere che la figura del data scientist sia appropriata solo alle grandi aziende, un simile profilo si rivolge a qualsiasi realtà, dalle Pmi alle multinazionali. Di norma viene inquadrato tra i manager, anche dal punto di vista della retribuzione, proprio perché è con gli altri manager che deve dialogare. È una figura professionale nuova e, in qualche modo, ancora da definire. Lo scienziato dei dati non è solo un'analista, non è solo uno stratega del business, non è solo un marketer così come non è solo un information manager.


DOMANDA: Al termine della lettura dell'articolo, sintetizza in tre o quattro punti perché i dati (e le informazioni) sono importanti per le aziende e perché occorre saperli gestire, interpretare e utilizzare efficacemente per il business.

venerdì 28 novembre 2014

SEMINARIO IG A.A. 2014-2015


Digital transformation & social enterprise con Stefano Besana. Auditorium pieno come un uovo. Ritmo, innovazione e professionalità lasciano il segno. 
Grazie Stefano!
Università Cattolica - Milano

DOMANDA: esponi tre concetti trattati nel seminario di Stefano Besana che ti hanno particolarmente interessato, in relazione ai temi del corso di Informatica Generale.

giovedì 27 novembre 2014

AMAZON RETAIL'S REVOLUTION


DOMANDA: Definisci il concetto di e-commerce e il concetto di modello di business. Tra quelle trattate in aula, quali sono le innovazioni tecnologiche del modello di business di Amazon che ricordi, punti di forza del suo servizio di shopping online? Spiega le ragioni.

DOMANDE & RISPOSTE

Gli studenti FREQUENTANTI di INFORMATICA GENERALE, matricole di ECONOMIA, trovano in questo blog lo spazio per fare ESERCIZIO in vista della prova d'esame.

Ogni DOMANDA é presentata in un post, cioè in un'area dedicata che contiene l'enunciato e uno spazio per i "commenti".
Cliccando su "commenti" ogni studente può rispondere pubblicamente alla domanda firmandola solo con la propria MATRICOLA.
Il docente valuterà brevemente le risposte date, dando anche un'indicazione della completezza delle stesse.
Le RISPOSTE devono essere coerenti con i contenuti trattati in aula durante le lezioni.

Dal 27 novembre fino all'inizio della sessione d'esami, verranno pubblicate due domande alla settimana. 

Per rispondere, basta cliccare su Commenti in calce alla domanda, firmare con il proprio NUMERO DI MATRICOLA e poi scegliere come profilo "Anonimo".


mercoledì 26 novembre 2014

INSPIRED SHOPPING

eBay parla chiaro: in occasione del Natale, il 44% degli adulti italiani si ispirerà alle vetrine dei negozi online e un bel 30% della popolazione italiana acquisterà i regali da mobileIspirare, suggerire, consigliare: proprio così. Non a caso il colosso americano fondato da Pierre Omidyar trasforma questo segnale in opportunità, lanciando una nuova esperienza d’acquisto, l’inspired shoppingche permetterà a tutti di scegliere il cadeau più azzeccato tra ben 800 milioni di prodotti esposti sul sito di aste online.

lunedì 24 novembre 2014

PASSATA LA FEBBRE SOCIAL?

(..) In uno studio condotto da Forrester Research, istituto che ha sempre studiato da vicino l’utilizzo virtuoso della rete da parte dei brand, dedicato alle strategie di relazione social che funzionanol’analista Nate Elliott  giunge alla conclusione che la gran parte delle aziende che operano su Facebook e Twitter “non hanno realmente un rapporto social con i clienti, sprecando tempo e denaro. Secondo la ricerca, i post dei marchi top su Facebook e Twitter raggiungono solo il 2% circa dei loro fan e follower e meno dello 0,1% di questi interagisce davvero nei post.
Ad aggravare questi dati sconfortanti per i responsabili marketing, si aggiunge anche l’annuncio della settimana scorsa della stessa Facebook dove si comunica un’ulteriore modifica all’algoritmo che regola le news del social network e che, verosimilmente, abbasserà ancora di più la probabilità di visione da parte degli utenti dei post gratuiti dei brand. 

domenica 23 novembre 2014

IMPRONTE DIGITALI

I circuiti internazionali hanno deciso di collaborare per porre fine all’odiato uso delle password. MasterCard ha svelato la sua strategia che, grazie ad una collaborazione con Visa, ha consentito di elaborare un nuovo standard di sicurezza che renderà la vita più semplice a coloro che vorranno effettuare acquisti online. 
Attualmente per l’identificazione dell’utente al momento del pagamento sono attivi I servizi MasterCard SecureCode e Verified by Visa che utilizzano il protocollo 3D Secure introdotto da Visa per arginare le frodi nelle transazioni online.

giovedì 6 novembre 2014

WireLurker, virus per IPhone

Il malware rompe lo schema dell’inattaccabilità dei dispositivi mobili di Apple rispetto a quelli Android. Si installa sul telefono quando viene collegato a un Mac tramite Usb

Alla fine il virus degli iPhone è arrivato. Si chiama WireLurker, viene dalla Cina, ed è il primo malware credibile: infetta il telefono quando viene attaccato al Mac tramite Usb e una volta dentro ruba tutto ciò che trova. I dati relativi alle telefonate, i contatti in rubrica, informazioni sensibili: tutto cade nella sua rete. Per la Mela già solo la notizia è un duro colpo: l’assenza di virus è da sempre il suo cavallo di battaglia contro Android e viene puntualmente sbandierata a ogni keynote. Anche se la diffusione di WireLurker è limitata alla Cina, il contagio avviene solo tramite app scaricate da uno store non ufficiale, Maiyadi, e la Mela ha comunicato di averlo già neutralizzato, WireLurker apre comunque un nuovo scenario nel mobile. L’iPhone non è più inattaccabile come si pensava.

sabato 25 ottobre 2014

APP NATIVE E WEB APP


App native e web app: capiamo insieme le differenze.

Il mondo Mobile è un mondo in continua evoluzione, sia per l'esponenziale diffusione degli SmartPhone e dei Tablet, sia perchè questo nuovo modo di comunicare ha reso necessario l'introduzione di un nuovo tipo di Marketing: il Mobile Marketing.

Per raggiungere i propri clienti (in essere o potenziali che siano) ora uno degli strumenti più efficaci e diretti sono le APP.


Cerchiamo di capire le differenze sostanziali tra le due tipologie principali: APP Nativa e Web App. 

venerdì 24 ottobre 2014

SOCIAL TV E SECOND SCREEN


Il 62% dei consumatori utilizza i social media mentre guarda la TV facendo registrare un incremento del 18% rispetto allo scorso anno. Il 67 per cento guarda la televisione direttamente dal proprio tablet, smartphone o computer portatile e il 60 per cento usufruisce di servizi on-demand su base settimanale, quindi la TV “ovunque e sempre” oggi è una realtà di mercato importante. Questi i risultati emersi dallo studio annuale dell’Ericsson ConsumerLab.

Questi i risultati emersi dallo studio annuale dell’Ericsson ConsumerLab.
I dati sono stati rilevati in Brasile, Cile, Cina, Germania, Italia, Messico, Corea del Sud, Spagna, Svezia, Taiwan, Regno Unito e Stati Uniti. Complessivamente, sono state condotte 14 interviste qualitative e 12.000 interviste quantitative, rappresentative di più di 460 milioni di consumatori.

sabato 11 ottobre 2014

COPYRIGHT AND COPYLEFT



che cos’è il copyleft?
L'espressione inglese copyleft è un gioco di parole su copyright e individua un modello di gestione dei diritti d'autore 
basato su un sistema di licenze attraverso le quali l'autore (in quanto detentore originario dei diritti sull'opera) indica ai fruitori dell'opera che essa può essere utilizzata, diffusa e spesso anche modificata liberamente, pur nel rispetto di
alcune condizioni essenziali. Il termine copyleft, in un senso non strettamente tecnico-giuridico, può anche indicare generalmente il movimento culturale che si è sviluppato sull'onda di questa nuova prassi in risposta all'irrigidirsi del modello tradizionale di copyright. 

giovedì 2 ottobre 2014

mercoledì 1 ottobre 2014

A.A. 2014-2015



Inizia un nuovo anno accademico.


Notizie, aggiornamenti e curiosità
a supporto del corso di Informatica Generale.



mercoledì 5 febbraio 2014

GRAZIE

                                                                                                                                 

Un GRAZIE speciale a tutti gli STUDENTI che hanno frequentato le lezioni, condiviso conoscenze e competenze con i propri amici e colleghi attraverso il blog, collaborando a questo progetto di didattica 2.0 durante l'a.a. 2013-2014.  Gli esiti degli ultimi appelli di questa sessione mi confermano che 'il lavoro paga';)
Continuate a seguire il blog e a segnalare eventuali contributi.

"Lavoriamo" insieme anche nel gruppo LINKEDIN chiamato SOCIAL UPSKILLS. Chiedete di farne parte, se non l'avete ancora fatto.
Troverete articoli, ricerche e spunti di riflessione su temi relativi alla formazione e alle professioni in ambito digitale. Potete commentare e suggerire contributi.
In particolare, potrete costruire e migliorare il vostro profilo Linkedin e creare legami con colleghi futuri professionisti, oltre che con i docenti e tutto il network di persone con le quali l'esperienza universitaria vi mette in contatto. 

anita longo

SOCIAL UPSKILLS Group on Linkedin


Attraverso lo studio e la conoscenza dei social media, la prima operazione da compiere è imparare ad utilizzarli, consapevoli delle potenzialità e delle necessarie cautele da adottare.
Le piattaforme social continuano ad evolvere ma certamente non si tornerà indietro: è necessario restare informati e saper utilizzare i diversi canali.
Social significa imparare a costruire reti di persone che collaborano attraverso il confronto e la discussione su temi condivisi.
L'interattività è lo strumento per consentire a tutti i partecipanti di insegnare e di imparare.

TAG CLOUD:    http://www.larioin.it

martedì 4 febbraio 2014

WEB REPUTATION, CONSIGLI SU FB E LN

Identità reali e identità virtuali. Da quando i social network sono diventati parte integrante della nostra vita, poter contare su una web reputation solida e ben documentata sta diventando uno dei plus più utili per chi è a caccia di un nuovo lavoro. Sempre più spesso, infatti, i responsabili della selezione affiancano, a un attento esame del curriculum, anche uno screening di ciò che trapela dai profili virtuali.
Come presentarsi al meglio allora? Cosa scrivere in modo da non commettere errori che potrebbero rivelarsi "fatali"? Hays (società che si occupa di selezione di middle e top management) ha elaborato un decalogo di regole da seguire per gestire al meglio i profili social su Facebook e LinkedIn, evitando così di commettere passi falsi.


Di seguito, cinque consigli da seguire sul proprio profilo Facebook e Linkedin.

lunedì 3 febbraio 2014

LAVORARE SUL WEB


INTERVISTA A GIULIO XHAET di Cristina Romagnolo 
Oramai non esiste più una separazione tra reale e virtuale: la vita on line è parte integrante di quella cosiddetta reale e ha profondamente cambiato il mondo del lavoro, specialmente nell’ambito della comunicazione e dell’informazione.


In una realtà lavorativa che appare sempre più frastornata e caratterizzata dalla precarietà, l’unica arma capace di fronteggiarla pare essere la cultura, dunque la Formazione.
Ma dove formarsi? E in quale settore? Oggi indubbiamente Internet è una nuova “cultura” e le nuove professioni del web si stanno ritagliando sempre più massicciamente un posto di prim’ordine nel panorama delle opportunità di lavoro, anche in Italia. Il pieno sfruttamento del potenziale della rete potrebbe alimentare anche nel nostro Paese la crescita economica, offrendo un apporto apprezzabile al PIL nazionale anche nell’immediato futuro, permettendogli di raggiungere e superare il 3% già nel 2015.
La rete è un’estensione del mondo fisico, popolata da persone che esprimono e condividono opinioni. È evidente, e non vale solo per i più giovani, che quella tra la vita on e off-line sia da intendere non come una dicotomia, quanto come un continuum. Non esiste più la convenzionale separazione tra “reale e virtuale”: la vita sul web è parte integrante di quella cosiddetta reale.
Questi cambiamenti non interessano solo i giovani, ma persone di ogni età, in ogni luogo del nostro pianeta giocando un ruolo di esperienza globale inarrestabile. La digitalizzazione infatti è passata da un ruolo percepito all’inizio come invasivo, a un ruolo pervasivo che facilita o condiziona la vita di tutti i giorni, nel lavoro, nella vita di relazione e personale.
È evidente a tutti che oggi una buona parte della comunicazione non è più veicolata dai media classici (dai TG ai quotidiani) ma da Facebook, Youtube, Twitter, Linkedin. Tra i social network uno dei migliori è LinkedIn che oltre a essere un ottimo “biglietto da visita” da un punto vista professionale, è un potente strumento per mettere in relazione conoscenze, persone, temi e aziende.
Lo abbiamo chiesto a Giulio Xhaet, founder Professioni del Web (www.professionidelweb.it), coordinatore e docente Sole 24 Ore Business School, autore del libro “Le Nuove Professioni del Web” edito da Hoepli  (www.professionidelweb.it) e formatore aziendale sulle Nuove Professioni del Web. 

sabato 21 dicembre 2013

IL BOOM DEL SECOND SCREEN

Il video è senz’altro il tipo di contenuto più in crescita su internet, con opportunità grandissime in termini di advertising e di marketing che studi e casi reali stanno sempre più evidenziando. E’ interessante capire quindi come sta cambiando il comportamento dei consumatori a fronte della crescente offerta di video online, e molti spunti al proposito sono forniti dalla ‘Video-Over-Internet Consumer Survey’ di Accenture, condotta alcune settimane fa su 3.500 consumatori con connessione internet di sei Paesi: Brasile, Francia, Italia, Spagna, Regno Unito e USA.

La forte evoluzione in corso è sintetizzata dal report in cinque trend: abitudini di fruizione dei video sempre più sofisticate; multitasking (che i ricercatori di Accenture definiscono anche come ‘second screen’) in piena esplosione, anche grazie alla diffusione dei tablet; ‘tenuta’ del gradimento degli abbonamenti e calo invece del pay-per-view; una persistente confusione su quale sia la modalità più semplice di accedere ai video online; e una parziale riscossa dei contenuti locali rispetto a quelli forniti da realtà internazionali come YouTube eNetflix. 

venerdì 20 dicembre 2013

SOCIAL MEDIA: 5 trend per il 2014


Dicembre è tempo di riepiloghi,  riassumendo cosa è successo nel 2013 sui social media, NinjaMarketing presenta i 5 trend che guideranno le strategie di digital marketing nel 2014 e getteranno le basi per nuovi social network, o per apportare modifiche a quelli già esistenti.

giovedì 19 dicembre 2013

SOCIAL COLLABORATION, UNA SFIDA PER LE AZIENDE

Le idee migliori, anche in azienda, possono arrivare da chi meno te lo aspetti. Ecco perché all’estero sono sempre più le imprese che hanno cambiato la propria struttura per accogliere spunti e contributi dal basso, facendo partecipare in prima linea i dipendenti alla definizione delle strategie di business attraverso strumenti come le Intranet, le piattaforme wiki, i servizi di social messaging interni.
Del resto, secondo la più recente letteratura manageriale internazionale, ri-mettere le persone al centro delle organizzazioni è una tappa obbligata per affrontare le sfide di domani.
La prima indagine in Italia sulla social collaboration, condotta dai consulenti Stefano Besana ed Emanuele Quintarelli su 300 aziende, mirava proprio a scoprire quanto nel nostro Paese i dipendenti siano inclusi nelle scelte imprenditoriali, se sono messi effettivamente in connessione tra loro valorizzando le potenzialità del digitale e se le gerarchie della comunicazione e dei processi decisionali siano state riviste alla luce delle innovazioni più recenti.

mercoledì 18 dicembre 2013

THE FILTER BUBBLE



Filter-Bubble


Il cardine attorno a cui ruota la rete sociale è la personalizzazione. Il problema, sollevato da Eli Pariser nel volume ‘The Filter Bubble’ (in italiano ‘Il Filtro‘, il Saggiatore), è che risultati di ricerca su Google e contenuti su Facebook tarati sulle nostre preferenze individuali non ci consentono solamente di trovare in rete proprio ciò che vorremmo trovare, e subito: è che rischiamo di non trovare altro rispetto a ciò che ci aspettiamo di trovare. Per Pariser, presidente di MoveOn e co-fondatore di Avaaz, a questo modo diventiamo vittime di una «autopropaganda invisibile» che «ci indottrina con le nostre stesse idee». E tutto per scelte incorporate in algoritmi che crediamo neutri, ma che invece non lo sono perché ci «nascondono» parti di Internet che per altri sono immediatamente visibili.
Il «filtro», in altre parole, fa sì che siamo meno esposti di quanto potremmo a opinioni diverse dalle nostre. E questo, argomenta l’autore, è un problema considerevole qualora si voglia usare Internet come strumento di confronto democratico.